domenica 14 febbraio 2016

Tempi di esposizione

    Come scritto ieri, nelle fotografia a mano libera è importante sfruttare la combinazione sensibilità della fotocamera (ISO)/apertura del diaframma (f-stop), per avere il tempo di esposizione più breve possibile ed evitare il micromosso in modo da ottenere l'immagine più nitida possibile.

    Ci sono però dei casi dove è necessario sfruttare questa combinazione in senso inverso, cioè utilizzare una bassa sensibilità del sensore e chiudere il diaframma per aumentare il tempo di esposizione.

    Perché questo? Semplice, in alcuni casi il maggiore tempo di esposizione serve per fare in modo che alcune parti della immagine risultino mosse e diano così, a chi le guarda, la sensazione del movimento.

    Ecco qui due fotografie scattate da Giovanni Battista, a pochi secondi una dall'altra, nel corso di una manifestazione ciclistica non competitiva con bici d'epoca svoltasi lo scorso agosto.

 

   Le immagini sono state riprese a bordo della macchina apripista che si muoveva davanti ai ciclisti a circa 25km/h: in entrambi i casi la sensibilità della macchina fotografica, una Olympus E-PL2, è stata tenuta a ISO 200 ma nella prima immagine il tempo di esposizione è stato impostato a 1/640 di secondo con diaframma a F 5, mentre la seconda immagine, fatta con il diaframma più chiuso (F 10) e in una zona leggermente più in ombra rispetto alla prima immmagine, il tempo di apertura è stato di 1/50 di secondo.

     Risulta evidente la maggiore dinamicità della seconda immagine rispetto alla prima. Questo è dovuto alle parti marginali dell'immagine (il fondo stradale, la vegetazione ai lati, il movimento delle gambe dei ciclisti) che risultano mosse grazie al tempo di esposizione scelto per fare questa foto. È da notare che nonostante il lungo tempo di esposizione le biciclette (tranne le ruote) e il volto dei ciclisti risultano ben definiti perché viaggiavano alla stessa andatura della macchina apripista.

sabato 13 febbraio 2016

Fotografare a mano libera: tempi di esposizione


    Fotografare a mano libera, senza utilizzare un cavalletto e senza sistemi di stabilizzazione dell'immagine sull'obbiettivo o sul sensore, non è sempre facile, soprattutto se la luce a disposizione è poca.

In situazioni come quella sopra illustrata, è di fondamentale importanza avere obiettivi luminosi, cioè con un basso numero f -stop: più è basso tale numero maggiore è la quantità di luce che passa attraverso le lenti dell'obiettivo e arriva al sensore.

    Questo, in combinazione con l'impostazione di un alto grado di sensibilità del sensore, permette di ridurre il più possibile il tempo di esposizione e di eliminare o limitare il micromosso inevitabile dovuto al ribaltamento dello specchietto nelle macchine fotografiche reflex e ai naturali tremolii della persona che tiene in mano la fotocamera.

    Un'altra regola da tenere presente è quella di avere sempre un tempo di esposizione più corto rispetto alla lunghezza focale dell'obiettivo usato, ovvero per un 100mm non scendere sotto il 1/100 di secondo, per un 50 avere un tempo di esposizione pari o più breve di 1/50 di secondo, ecc.

     La fotografia di apertura di questo post è stata fatta a mano libera domenica 7 febbraio 2016, a Dossobuono, in occasione della Messa del ciclista, tradizionale appuntamento di inizio stagione che anche quest'anno ha visto la partecipazione molti atleti di diverse squadre veronesi, organizzata dalla società ciclistica di Nicola.

    Per realizzare questa foto è stata usata solo l'illuminazione artificiale presente nella chiesa: l'obiettivo utilizzato è un 24mm f/2.8 Canon. Per aumentare seppur di poco la profondità di campo è stato tenuto con apertura f/3.5 al posto del f/2.8 che è la massima apertura che ha tale obiettivo. Per evitare il mosso la sensibilità della fotocamera Cano 7D è stata impostata a 1600ISO ciò ha consentito, data la luminosità della chiesa e l'apertura dell'iris dell'obiettivo, di avere come tempo di esposizione 1/25 di secondo, giusto quanto necessario per evitare che fosse presente il micromosso, rischio sempre in agguato quando si fanno, come in questa occasione, delle foto a mano libera.

   

mercoledì 3 febbraio 2016

Sessioni fotografiche TFCD


    Come nello sport, nelle varie professioni ed attività, anche per la fotografia è indispensabile la pratica per acquisire, consolidare e migliorare le proprie competenze.

    La pratica permette di prendere confidenza con i mezzi utilizzati (nell'ambito fotografico, fotocamere, obiettivi, luci, ecc.), e di sperimentare nei diversi luoghi e contesti varie soluzioni: tale esperienza e allenamento consente poi di sapere istintivamente come e quando operare per ottenere, nel minor tempo possibile e nella maniera economicamente più conveniente, il risultato prefissato.

    Perciò, per ampliare e consolidare la nostra esperienza nel campo della ritrattistica, in questo periodo offriamo la possibilità di realizzare gratuitamente con noi una sessione fotografica in modalità TFCD (time for CD, ovvero in cambio della posa al soggetto fotografato verranno consegnati i file digitali delle migliori fotografie realizzate durante la sessione), previa la sottoscrizione di una liberatoria ad uso non commerciale che ci consenta di utilizzare le immagini senza scopo di lucro, nei diversi ambiti (mostre, concorsi fotografici, sito internet, ecc.).

   È questa una buona occasione per attori/attrici, modelli/e, o aspiranti tali, per avere gratuitamente delle immagini con le quali creare o incrementare il proprio portfolio (nelle pagine di questo blog potrete trovare alcuni esempi delle immagini che abbiamo realizzato in precedenza).

   Per ulteriori informazioni o per concordare una sessione fotografica scrivete una email all'indirizzo gibiennephoto@gmail.com.