Tra i tanti accessori che abbiamo nel nostro studio c'è anche un eye lighter auto costruito che, in occasione della
sessione fotografica TFCD fatta recentemente con Ludmila, una giovane aspirante modella che si è
rivolta a noi per avere delle immagini da inserire nel suo portfolio, abbiamo utilizzato per farle dei primi piani.
L'eye lighter, è sostanzialmente un pannello riflettente rettangolare di forma concava: generalmente viene posizionato sotto il viso del modello illuminato dall'alto da un punto luce centrale (nel nostro caso un beauty dish da 40 cm a cui abbiamo aggiunto, in asse col fotografo, la luce proveniente da un softbox ottagonale di 90 cm) e riflettendo dal basso la luce proveniente dall'alto, attenua la presenza delle ombre sotto gli occhi del soggetto fotografato permettendo di ottenere così già in camera, senza utilizzo di programmi di ritocco post produzione, una naturale riduzione o totale scomparsa, dei segni delle occhiaie.
Ecco come esempio un primo piano di Ludmila che abbiamo fatto utilizzando l'eye lighter.
La presenza dell'eye lighter si nota dalla caratteristica forma semicircolare riflessa nella parte inferiore dell'iride ben visibile osservando il dettaglio degli occhi della foto precedente.
Comparando l'immagine soprastante con quella qui sotto, realizzata in questo caso senza l'eye lighter, è nettamente osservabile la differenza di illuminazione sia nell'iride che nelle occhiaie.
Per completezza ecco il primo piano di Ludmila da cui è stata tratta il precedente dettaglio degli occhi.
È da notare l'effetto di schiarita operato dell'eye lighter anche quando il viso della modella risulta angolato rispetto al fotografo.
È da ricordare che, schiarendo le ombre dal basso, l'eye lighter attenua la "trimensionalità" delle immagini fotografiche: perciò tendiamo a utilizzarlo solo per alcuni primi piani mentre per le immagini più ampie, come avvenuto nel ritratto sottostante, preferiamo non utilizzarlo.