Una delle scelte fondamentali che il fotografo deve effettuare quanto allestisce un set è decidere se utilizzare le luci in maniera descrittiva o evocativa: nel primo caso la maggior parte del soggetto/oggetto fotografato risulta illuminata e chi vede l'immagine ha modo di distinguerne pienamente la forma, mentre nel caso di illuminazioni evocative, buona parte del soggetto/elemento ripreso è in ombra e le sue caratteristiche sono percepibili/deducibili indirettamente, lasciando quindi spazio a una interpretazione personale da parte di chi guarda l'immagine.
Ecco qui sotto un esempio di come cambia l'impatto grafico di un oggetto quando viene illuminato in maniera descrittiva o evocativa: nelle prime tre immagini Nicola ha illuminato la sedia di colore bianco mettendo una luce principale alla sinistra dell'oggetto, angolata in modo che ne illuminasse la maggior parte della superficie ma comunque lasciando delle ombre affinché lo spettatore possa distinguere la tridimensionalità delle forme.
Qui è presente anche una leggera rimlight da destra che delinea il contorno dello schienale della sedia e lo stacca dallo sfondo (nella prima foto lo sfondo è rischiarato dal basso con una piccola luce dedicata, una barra di luci led, che crea un leggero alone luminoso dietro al cubo su cui è posta la sedia).
Qui sotto è possibile vedere un dietro le quinte del set, con la luce con griglia che dall'alto illumina la sedia.