giovedì 6 giugno 2024

Luci descrittive e luci evocative

 Una delle scelte fondamentali che il fotografo deve effettuare quanto allestisce un set è decidere se utilizzare le luci in maniera descrittiva o evocativa: nel primo caso la maggior parte del soggetto/oggetto fotografato risulta illuminata e chi vede l'immagine ha modo di distinguerne pienamente la forma, mentre nel caso di illuminazioni evocative, buona parte del soggetto/elemento ripreso è in ombra e le sue caratteristiche sono percepibili/deducibili indirettamente, lasciando quindi spazio a una interpretazione personale da parte di chi guarda l'immagine.

Ecco qui sotto un esempio di come cambia l'impatto grafico di un oggetto quando viene illuminato in maniera descrittiva o evocativa: nelle prime tre immagini Nicola ha illuminato la sedia di colore bianco mettendo una luce principale alla sinistra dell'oggetto, angolata in modo che ne illuminasse la maggior parte della superficie ma comunque lasciando delle ombre affinché lo spettatore possa distinguere la tridimensionalità delle forme.

Qui è presente anche una leggera rimlight da destra che delinea il contorno dello schienale della sedia e lo stacca dallo sfondo (nella prima foto lo sfondo è rischiarato dal basso con una piccola luce dedicata, una barra di luci led, che crea un leggero alone luminoso dietro al cubo su cui è posta la sedia).


Lo stesso oggetto risulta decisamente più misterioso e intrigante nel momento in cui l'immagine è prevalentemente in ombra e sono principalmente le luci di scontorno e la lama di luce che illumina trasversalmente lo sfondo a consentire di desumere la sagoma della sedia (notare che la sedia è la stessa delle immagini precedenti, ma qui non si riesce a capire pienamente che le parti in legno sono laccate di bianco).

Qui sotto è possibile vedere un dietro le quinte del set, con la luce con griglia che dall'alto illumina la sedia.


Ecco una immagine più allargata del dietro le quinte del set (qui sotto illuminato anche con una luce di schiarita per fare meglio vedere gli elementi presenti): nascosa dietro al volto di legno c'è una luce con lente di fresnel che, sagomata tramite delle alette taglialuce, crea il fascio luminoso sulla parete di sfondo. Uno dei stativi alla sinistra dell'inquadratura sostiene il braccio sul quale è collocata la luce con griglia che dall'alto illumina la sedia, mentre l'altro sostiene una luce con lente di fresnel che crea l'alone circolare sulla parete in legno sopra allo sgabellino. Alla destra è visibile lo stripbox grigliato utilizzato per creare la rimlight sullo schienale e sulle gambe della sedia.