domenica 16 marzo 2025

Altre immagini da un modelsharing

 Nel modelsharing a cui Nicola ha partecipato recentemente, oltre a Benedetta, Giulia e Silvia delle quali abbiamo inserito delle immagini nei precedenti post, c'erano anche Venessa e Francesca: qui sotto riportiamo qualche scatto realizzato con esse in bianco e nero.

Per realizzare tale immagini Nicola ha utilizzato una luce flash radiocomandata posta su uno stativo (probabilmente con un piccolo softbox nel caso delle due foto di Vanessa e con un ombrello bianco nel caso della foto di Francesca) .




 




giovedì 13 marzo 2025

Cogliere l'occasione

Sebbene il tema generale del modelsharing al quale Nicola recentemente ha partecipato era il ritratto medievale, le foto più interessanti da lui realizzate non avevano niente a che fare con tale filone: a fine giornata, quando alcune modelle avevano smesso i costumi di scena, Nicola notato che alcuni spazi in esterno avevano geometrie interessanti, ha colto l'occasione al volo e, grazie alla disponbilitià di Benedetta, una delle modelle di giornata, ha realizzato i seguenti scatti.


In entrambe le immagini Nicola ha utilizzato un flash radiocomandato, posizionato in alto su un cavalletto a qualche metro di distanza dal soggetto: nel primo caso la luce solare è stata sfruttata come rim light mentre nel secondo scatto, realizzato in zona d'ombra, la luce ambiente è stata utilizzata come fill light per attenuare le ombre create con il flash.

mercoledì 12 marzo 2025

Concretizzare una idea

Leggere libri che trattano di fotografia, vedere le opere di grandi fotografi e seguire corsi specifici sono indubbiamente elementi importanti per ampliare la propria conoscenza, ma è solo attraverso una continua pratica personale, mettendo a frutto quanto studiato, che è possibile elevare la qualità delle immagini realizzate.

Per ottenere buoni risultati il premere il pulsante di scatto di un dispositivo che registra le immagini (un tempo su pellicola, oggi prevalentemente su supporti digitali) deve essere solamente la parte finale di un procedimento molto più ampio, che ha inizio col pensare a come descrivere/raccontare un luogo, una persona o una storia con una o più immagini, trovando il momento e la situazione giusta (magari allestendo uno specifico set) affinchè tutti i vari elementi tecnico/narrativi (luci, ombre, elementi inquadrati nonché loro dimensione forma e posizione oltre che ambientazione, angolazione e punto di ripresa, profondità di campo, lunghezza focale dell'ottica, diaframma e tempo di scatto) siano coordinati in modo coerente per rappresentare tale idea in base al proprio stile narrativo.

Nel caso si fotografino delle persone, anche l'abbigliamento, l'eventuale trucco, la posa e l'atteggiamento del soggetto (o dei soggetti) la posizione e l'interazione con l'ambiente e gli eventuali altri elementi o soggetti in scena sono importanti e condizionano la qualità e l'impatto dell'immagine realizzata.

Il fotografo, oltre che a prevedere ed eventualmente creare delle situazioni, deve  sapere cogliere l'occasione e il momento e, in alcuni casi, deve assumere il ruolo di regista, ovvero essere soggetto attivo che reperisce, organizza e gestisce gli elementi necessari per realizzare una propria idea.

Nel caso tra gli elementi fotogafati ci siano delle persone, il fotografo deve saper comunicare loro la propria idea e guidarle nella scena che vuole realizzare.

Un piccolo esempio a supporto di questa argomentazione è una delle immagini che Nicola si è divertito a realizzare alcuni giorni fa durante un modelsharing.

Visto i soggetti, l'abbigliamento, l'acconciatura e gli elementi disponibili, Nicola ha deciso di fotografare Silvia e Giulia, due delle modelle presenti all'evento fotografico, come se fossero soggetti di un quadro antico, raffigurante due sorelle, la più matura delle quali intenta a sistemare la pettinatura della ragazza più giovane in serena e trepidante attesa del proprio innamorato.

L'immagine risultante è la seguente

È qui evidente che illuminazione, posa e atteggiamento delle ragazze sono coerenti con l'idea che Nicola aveva concepito e realizzato, grazie alla disponibilità di Silvia e Giulia, in appena 5 minuti di orologio.

lunedì 17 febbraio 2025

Cronaca di una domenica sera

 È domenica sera e mentre studia delle partiture in vista della registrazione video di un concerto che verrà effettuato per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'istituto nel quale lavora, Nicola ad un certo punto controlla i messaggi pervenuti e vede che è segnalata la diretta video su Youtube (https://www.youtube.com/live/Yualkl31amw) di Francesco Francia, il fotografo professionista autore di alcuni corsi online che Nicola segue.

Incuriosito Nicola si collega sul sito ma ha modo di vedere solo l'ultimo paio di minuti della diretta: in fondo Francesco Francia indica dei parametri di scatto di una immagine che, Francia afferma, chi conosce bene le tecniche di illuminazione fotografica, riuscirebbe a fare in 3-4 minuti.

Vista la sfida lanciata, Nicola  decide di provarci: sceglie uno dei fondali che anni fa ha creato durante il periodo di lockdown, cerca e dopo qualche momento trova la corda metrica per collocare alla distanza indicata dallo sfondo il soggetto (se stesso, ormai è abituato), prende due cavalletti e opta per mettere su di essi due luci led continue (come key light un Godox Sl60sw e come rim light un Ambitful Fl80).

Come modificatore della key light vista l'indicazione che deve essere una luce semi morbida e  considerando che deve controllare la dispersione sul set per potere bilanciare precisamente a 1:16 (come richiesto nel video) il rapporto tra key light e fill light, Nicola opta per un softbox piccolo, un Phottix G-Capsule 30*55 grigliato al quale però toglie il velo interno di diffusione poiché, per esperienza, sa che per arrivare al valore richiesto, F4 scattando a ISO 800 a 1/60 di secondo posizionando l'incarnato del soggetto in zona 7 della scala di Adams, dovrà non solo avvicinare molto la key light, ma spremere al massimo la potenza disponibile dell'illuminatore.

Per la rim light le opzioni come modificatore sono diverse (bare bulb, parabola, parabola con griglia, stripbox, ecc.) ma non volendo usare troppe luci (gli è venuta la tentazione con un gioco di specchi di fare tutto con una sola luce ma ha saggiamente valutato che avrebbe richiesto troppo tempo installare gli elementi necessari senza poi avere la sicurezza di ottenere un risultato in linea con le consegne date) ha optato per applicare alla luce led Ambitful FL80 una lente di fresnel in modo che, collocandola dietro al soggetto e a fianco del fondale, con il giusto orientamento e ampiezza di diffusione del fascio luminoso, rischiarasse principalmente un pannello di bianco messo davanti al soggetto sul lato opposto rispetto a quello dove aveva collocato la key light e solo marginalmente il lato della figura del soggetto in ombra rispetto alla key light.

Accese le luci Nicola ha iniziato la misurazione e considerato che doveva scattare a F4 e portare l'incarnato in zona sette, ha fatto le valutazioni del caso per avere la giusta intensità della luce (i parametri sono indicati dopo nel commento caricato su Youtube con relativa spiegazione del perché ha cercato tali valori).

Messo un obiettivo 85 mm, posizionato davanti al soggetto un cavalletto per sostenere la fotocamera, attaccata ad esso e attivata la fotocamera, messo a F4 1/60 di secondo e ISO 800 i parametri di scatto, Nicola, impostato in manuale la messa a fuoco che ha fatto nel punto dove pensava di collocarsi, ha attivato il timer dell'autoscatto, ha imprecato mentalmente per un paio di volte per il risultato ottenuto nelle fotografie iniziali poiché mettendosi davanti alla fotocamera senza nessun controllo dell'inquadratura aveva puntato una prima volta troppo in basso l'inclinazione della camera e troppo in alto la seconda, a poi ha fatto lo scatto che vedete qui sotto.

Il tempo di analizzare che poteva mettersi meglio in posa e pensare che lo schema di luce Rembrandt ha diverse varianti e che Francesco Francia poteva essere un attimino più specifico (key light da destra o sinistra? volto diretto verso camera o orientato lateralmente rispetto alla linea di scatto? con che inclinazione?), reperito un lettore di memoria, collegato lo stesso al computer, scaricata l'immagine, croppata leggermente e messa sulla chat dove alle 19.22 era stata postata la segnalazione della diretta video su Youtube, Nicola vede che il suo messaggio riporta l'orario 19.38 e inizia a sacramentare, poiché si è accorto solo adesso che per la fretta ha fatto tutto senza aver fatto partire un cronometro e che non ha alcun modo di verificare se ha realizzato la foto nei 4 minuti indicati.

Non c'è modo di sapere quanto tempo Nicola ha effettivamente impiegato, ma sicuramente, per realizzare lo scatto, ha impiegato molto meno tempo di quanto ci ha messo a scrivere il commento che ha poi postato su Youtube e che riportiamo qui sotto, nel quale spiega alcuni dei valori di illuminazione con i quali nel caso dovesse farsi (e si è fatto) un autoscatto avrebbe (ha) dovuto ricercare per avere l'immagine secondo le consegne date (NB al testo presente su Youtube qui sotto sono state apportate un paio di correzioni poiché Nicola nello scrivere ha avuto anche il tempo di infilarci qualche errore di battitura e qualche ripetizione di troppo).

"Se si ha tempo a disposizione e si vuole sperimentare per conto proprio si può andare anche a tentativi però, nel momento in cui si deve realizzare una immagine che si è pensata in un certo modo con determinati rapporti di illuminazione e/o si hanno sul set delle persone, è meglio che la foto venga fuori al primo scatto.
Per fare ciò gli elementi da tenere in considerazione sono tanti e riguardano non solo la quantità e qualità della luce che arriva sul soggetto, ma anche la riflessione delle superfici illuminate. Per esempio, se io voglio fare in autoscatto una foto che risulti con un incarnato in zona sette, considerando che ho la pelle abitualmente abbronzata e che mediamente riflette come il grigio medio (alcuni invece possono avere pelli più chiare che riflettono uno stop o uno stop e 1/2 sopra la riflettenza del grigio medio, altri soggetti ancora possono avere pelli meno riflettenti della mia), devo fare in modo che il mio volto sia illuminato due stop sopra al valore indicato come impostazione di diaframma, ovvero  nel mio caso l'esposimetro deve indicare un valore di F8.0.
Dovendo avere un rapporto di illuminazione 1:16 tra la parte illuminata e quella in ombra, nel mio caso il valore della luce di schiarita (che per alcune situazioni può essere ottenuta con semplice un pannello bianco che riprende la luce della key light e/o della rim light senza per forza utilizzare una luce dedicata) deve arrivarmi sul viso a F2,0 (partendo da F8  per avere il rapporto 1:16 la luce deve essere 4 stop inferiore e quindi 5.6->4.0->2.8->2.0).
Per la rim light, che nel caso di un ritratto con schema luce Rembrandt generalmente la si mette in modo da stagliare la figura dallo sfondo dal lato opposto rispetto a quello nel quale è collocata la key light, non basta solo leggere il valore di intensità che arriva sul soggetto, ma valutare anche l'angolo di incidenza, poiché tale angolo, in particolare modo se la rim light è una luce dura, impatta anche sulla quantità di luce che viene effettivamente riflessa verso la fotocamera (può aumentare anche di uno stop) e conseguentemente si deve compensare tale effetto, abbassando l'intensità della rim light. Per lo sfondo, per averlo esposto nei valori indicati, risulta importante controllare la diffusione della luce principale e nel caso illumini anche lo sfondo, si deve valutare la distanza sorgente di luce - soggetto e sorgente di luce - sfondo, poichè, nel caso di luci dure, l'intensità della luce varia inversamente al quadrato del variare della distanza (per esempio se la distanza è raddoppiata, l'intensità cala di 4 stop) mentre nel caso di luci morbide, che derivano da una maggiore diffusione dalla luce, il variare dell'intensità è attenuato rispetto a quanto testè esposto.
Ecco quindi che la scelta del modificatore utilizzato è da valutare attentamente poiché le possibili opzioni, a partire da lente di fresnel (che però dà una luce semidura e non semidiffusa come indicato nella esercitazione proposta a fine video) con o senza alette paraluce, per passare poi agli ombrelli (che possono essere piccoli medi e grandi, semplici o deep, con telo bianco traslucido usato per riflessione o come superficie filtrante, oppure con copertura non traslucida con ulteriori opzioni possibili quali superficie interna bianca oppure argentata a buccia d'arancia, che qualcuno definisce martellata, oppure argentata liscia generalmente sconsigliabile per la tendenza a creare ombre multiple, ecc.) fino ad arrivare ai softbox (anch'essi di varie forme, dimensioni e tipologia di superficie interna, con o senza griglia a nido d'ape applicata), hanno delle ricadute non solo sulla qualità di luce che impatta sul soggetto, ma anche come essa è direzionata e/o sia dispersa sul set, illuminando anche altri elementi che magari non devono essere rischiarati.
Tutti questi elementi costituiscono delle variabili che influenzano come sarà effettivamente illuminato il set e il risultato finale della foto.
Studiare prima, per conoscere i principi di base della propagazione della luce, riflessione degli elementi, imparando a misurare l'intensità delle varie fonti di luce e gli effetti dei vari modificatori, permette poi di gestire l'illuminazione sul set in modo che non ci siano infinite prove e aggiustamenti e si abbia così tempo per lavorare artisticamente e con competenza con il soggetto fotografato.
Dico questo perché fin da giovane sono un appassionato dell'arte fotografica e in questo ultimo periodo ho deciso di avere un approccio più tecnico e approfondito, seguendo corsi con vari fotografi: personalmente ho trovato molto interessanti e utili i corsi effettuati con Francesco Francia non solo per il contenuto tecnico, ma anche per la passione, disponibilità e competenza con la quale segue i corsisti offrendo ad essi tante occasioni e spunti per migliorare i propri scatti."

sabato 15 febbraio 2025

autoritratti 5

Ecci qui gli autoritratti 9-10 effettuati da Nicola e raccolti in una serie intitolata Riflessioni 

9.

Io sono molto riflessivo: prima di fare una cosa e mentre la faccio tendo a pensarci sopra anche troppo, al punto che in diverse situazioni perdo l'attimo giusto. Oltre a questo dopo averla fatta sono ipercritico per il risultato ottenuto, per come l'avrei potuta fare in maniera diversa, più semplice, veloce, diretta, spontanea e decisamente migliore. Questo è un cruccio che da sempre mi porto dietro e che a volte mi costringe a buttare via tutto e a ripartire da capo nella speranza di riuscire a fare qualcosa che sia  per me accettabile.

10.

Una delle cose che mi piacciono della fotografia è la possibilità di creare o di riassumere con una immagine una storia: ecco qui una parte della mia mentre preparo un set, rivelando quel dietro le quinte che di solito nascondo agli occhi dello spettatore poiché non voglio che venga in qualche modo distratto dalla inquadratura che ho realizzato per lui.

giovedì 6 febbraio 2025

Autoritratti 4

 Ecco qui le foto 7-8 del progetto di Nicola


7.

Ogni persona ha innumerevoli sfaccettature e, a seconda del momento della vita, dell'occasione, della motivazione e dello stato d'animo (nostro e suo) nel e con il quale la si incontra, ci facciamo mentalmente una immagine di essa. A tale immagine noi rimaniamo attaccati, magari perdendo la possibilità di vedere altri aspetti o caratteristiche. Nel corso del tempo ho fatto molte cose e, in ruoli e contesti diversi, ho incontrato tante persone: ciascuna mi ha visto a modo proprio, in base alla propria storia, esperienza, momento e sensibilità. Pertanto a volte mi chiedo cosa gli altri hanno avuto modo o scelto di vedere in me, poiché guardandomi ogni volta anch'io mi vedo diversamente.


8.

I miei occhi che dalle tenebre scrutano con intesità e concentrazione sono lo specchio della mia anima incessantemente (e forse morbosamente) curiosa e inquieta: solo quando lessi che il grande fotografo Helmut Newton di sè disse “Io sono un voyeur” e affermò che “Se un fotografo dice di non essere un voyeur è un cretino” ho smesso di considerare tale atteggiamento una colpa.

domenica 26 gennaio 2025

Autoritratti 3

 Proseguiamo qui la serie di scatti del progetto di Nicola 1 volto (e uno specchio) per 10 (auto)ritratti accompagnati dalle riflessioni che lo hanno motivato a realizzarli.

5.

  "Guardo, osservo e valuto continuamente me stesso e tutto quello che mi circonda."


 
6. 
 "Il mondo, con le sue sfaccettature, aspetti e contraddizioni è estremamente complesso e difficile al punto che spesso vorrei che tutto fosse più semplice e chiaro e ci fossero solo il si e il no, il bianco e il nero."



mercoledì 22 gennaio 2025

Autoritratti 2

Nicola, parafrasando il tema di uno dei corsi che sta seguendo, ha deciso di trasformare gli scatti isolati mostrati nel precedente post come immagini di apertura di un progetto personale più ampio: 1 volto (e uno specchio) per 10 (auto)ritratti.

Questo progetto, oltre che una sfida con se stesso, è una occasione per Nicola per abituarsi a caratterizzare in maniera autoriale le sessioni di ritratto, ovvero ad andare oltre il semplice fotografare esteticamente un soggetto, per arrivare invece a creare delle immagini che raccontino in maniera personale la storia, la figura, un pensiero, un atteggiamento o un particolare aspetto o caratteristica di chi si ha davanti all'obbiettivo.

Per ottenere un risultato di tale tipo il fotografo non deve solamente limitarsi ad osservare le caratteristiche fisiche e fisognomiche del soggetto, ma deve effettuare un lavoro di analisi più ampio, notando come il soggetto si pone ed agisce, conoscere la sua storia e l'ambiente in cui vive, il suo essere, la sua filosofia e modo di operare poiché, soprattutto nel ritratto d'autore, la foto è la rappresentazione in forma grafica dell'idea personale del fotografo sul soggetto nella sua globalità o su un aspetto di esso, che sia per quanto fatto in precedenza, chi è e cosa sta facendo adesso, come è proiettato per il futuro, ecc.

Nel realizzare lo scatto il fotografo, con il proprio stile comunicativo (caratterizzato da un personale uso dei vari elementi tecnici quali illuminazione, inquadratura, posa, ambientazione, ecc) e taglio narrativo, decide come rappresentare la sua visione, coinvolgendo il soggetto (in alcuni casi lavorando dinamicamente su di esso) per fare emergere/adottare posture, atteggiamenti ed espressioni particolari funzionali alla realizzazione della propria idea.

Il risultato finale di questo lavoro di osservazione, ricerca, interazione e interpretazione del fotografo crearà indubbiamente qualcosa di diverso rispetto ad una foto tessera e in alcuni casi l'aspetto estetico sarà solamente un elemento secondario rispetto alla storia che l'immagine (o la serie di immagini) comunicherà a chi la guarderà.

L'argomento è indubbiamente molto complesso e profondo e queste nostre riflessioni, nella loro limitatezza e superficialità, sono ben poca cosa: esse costituiscono comunque il segno di un nostro costante lavoro di ricerca e approfondimento di questa e di altre tematiche del mondo della fotografia del quale, da tempo, siamo grandi appassionati.

Chiudiamo questo post con le immagini 3 e 4 della serie che Nicola ha deciso di realizzare sulla base di queste sue riflessioni.

3.
"Come tutti anch'io mi porto appresso ogni giorno la mia storia e il mio modo di fare. Le cose più recenti si vedono più nitidamente mentre quelle più lontane possono risultare sfumate al punto da non essere più distinguibili. Esse però sono esistite e hanno lasciato il segno, contribuendo a fare di me quello che adesso sono e, assieme alle esperienze di oggi, costituiscono la base di ciò che domani sarò."


 
 
4.
"Io ho tanti dubbi al punto che anche nelle mie più profonde convinzioni temo che ci sia qualcosa di sbagliato: pertanto continuo a guardare dentro di me con un forte spirito di autocritica"


mercoledì 8 gennaio 2025

Autoritratti

Lavorare su se stessi, nel nostro caso per realizzare delle immagini, è un aspetto molto importante: l'esperienza serve sia ad effettuare sperimentazioni utili per il futuro, sia a capire le difficoltà e dinamiche che avvengono quando una persona si mette davanti ad un obbiettivo fotografico.

Nicola in questi giorni si è divertito a realizzare un paio di autoritratti mantenendo come elemento di continuità nelle immagini  l'utilizzo di uno specchio, per creare degli scatti decisamente particolari ma comunque strettamente collegati tra loro.



giovedì 2 gennaio 2025

Piccole soddisfazioni

In questi anni di fotografie ne abbiamo realizzate molte e abbiamo avuto in diversi casi il piacere di vederle anche pubblicate. 

L'ultima pubblicazione, in attesa del fotolibro in fase di stampa che conterrà oltre un centinaio di scatti che abbiamo fatto nel corso della nona edizione della ciclostorica "L'Olimpica" strade bianche - colline moreniche, è per una delle fotografie che Giovanni Battista ha realizzato a fine ottobre 2024: l'immagine è stata inserita nel calendarietto 2025 che gruppi e associazioni di Dossobuono hanno realizzato, in occasione dell'Avvento e delle festività natalizie, per raccogliere fondi da destinare ad attività benefiche.

Buon Compleanno

 Oggi festeggiamo i dieci anni di questo blog: il 2 gennaio 2015 abbiamo infatti pubblicato il nostro primo post di questo spazio online di documentazione del nostro viaggio nel mondo della fotografia.

In questi anni abbiamo pubblicato più di 230 articoli, contenenti complessivamente oltre mille foto, che costituiscono solo una piccolissimo parte delle decine di migliaia di immagini che abbiamo realizzato.

Ringraziamo tutte le persone che hanno collaborato con noi in questo periodo e ricordiamo, a chi volesse venire a farsi fotografare, che l'indirizzo per contattarci è gibiennephoto@gmail.com. 






Per celebrare questo compleanno ecco qui l'immgine che abbiamo inserito nel nostro post ad inizio del 2015 e una della ultime pubblicate a fine 2024, per rappresentare idealmente due momenti del percorso che abbiamo fatto fino ad ora e che speriamo ci riservi ancora tante soddisfazioni nel futuro.