Nicola, parafrasando il tema di uno dei corsi che sta seguendo, ha deciso di trasformare gli scatti isolati mostrati nel precedente post come immagini di apertura di un progetto personale più ampio: 1 volto (e uno specchio) per 10 (auto)ritratti.
Questo progetto, oltre che una sfida con se stesso, è una occasione per Nicola per abituarsi a caratterizzare in maniera autoriale le sessioni di ritratto, ovvero ad andare oltre il semplice fotografare esteticamente un soggetto, per arrivare invece a creare delle immagini che raccontino in maniera personale la storia, la figura, un pensiero, un atteggiamento o un particolare aspetto o caratteristica di chi si ha davanti all'obbiettivo.
Per ottenere un risultato di tale tipo il fotografo non deve solamente limitarsi ad osservare le caratteristiche fisiche e fisognomiche del soggetto, ma deve effettuare un lavoro di analisi più ampio, notando come il soggetto si pone ed agisce, conoscere la sua storia e l'ambiente in cui vive, il suo essere, la sua filosofia e modo di operare poiché, soprattutto nel ritratto d'autore, la foto è la rappresentazione in forma grafica dell'idea personale del fotografo sul soggetto nella sua globalità o su un aspetto di esso, che sia per quanto fatto in precedenza, chi è e cosa sta facendo adesso, come è proiettato per il futuro, ecc.
Nel realizzare lo scatto il fotografo, con il proprio stile comunicativo (caratterizzato da un personale uso dei vari elementi tecnici quali illuminazione, inquadratura, posa, ambientazione, ecc) e taglio narrativo, decide come rappresentare la sua visione, coinvolgendo il soggetto (in alcuni casi lavorando dinamicamente su di esso) per fare emergere/adottare posture, atteggiamenti ed espressioni particolari funzionali alla realizzazione della propria idea.
Il risultato finale di questo lavoro di osservazione, ricerca, interazione e interpretazione del fotografo crearà indubbiamente qualcosa di diverso rispetto ad una foto tessera e in alcuni casi l'aspetto estetico sarà solamente un elemento secondario rispetto alla storia che l'immagine (o la serie di immagini) comunicherà a chi la guarderà.
L'argomento è indubbiamente molto complesso e profondo e queste nostre riflessioni, nella loro limitatezza e superficialità, sono ben poca cosa: esse costituiscono comunque il segno di un nostro costante lavoro di ricerca e approfondimento di questa e di altre tematiche del mondo della fotografia del quale, da tempo, siamo grandi appassionati.
Chiudiamo questo post con le immagini 3 e 4 della serie che Nicola ha deciso di realizzare sulla base di queste sue riflessioni.
3.
"Come tutti anch'io mi porto appresso ogni giorno la mia storia e il mio
modo di fare. Le cose più recenti si vedono più nitidamente mentre
quelle più lontane possono risultare sfumate al punto da non essere più
distinguibili. Esse però sono esistite e hanno lasciato il segno,
contribuendo a fare di me quello che adesso sono e, assieme alle
esperienze di oggi, costituiscono la base di ciò che domani sarò."
4.
"Io ho tanti dubbi al punto che anche nelle mie più profonde convinzioni
temo che ci sia qualcosa di sbagliato: pertanto continuo a guardare
dentro di me con un forte spirito di autocritica"