L'interazione con il soggetto fotografato è un elemento fondamentale per la buona riuscita di una sessione fotografica: il fotografo deve essere in grado di comunicare positivamente con il soggetto, sia per creare fiducia, indicare la posa che esso deve assumere e fare in modo che il soggetto abbia il giusto atteggiamento e espressione per creare, in combinazione con l'illuminazione, l'abbigliamento, la scena, l'inquadratura, l'immagine desiderata.
La comunicazione può essere verbale (quella che avviene tramite parole), paraverbale (riguarda il modo in cui la comunicazione viene espressa con la voce, ovvero tono, volume, ritmo, timbro, pause, risate, silenzio ecc.) o non verbale nella quale la trasmissione delle informazioni avviene tramite canali visivi, uditivi e tattili senza l'uso di parole. Quest'ultima forma di comunicazione include sia i movimenti del corpo che la gestione della distanza (prossemica), i gesti e l'espresione del volto (mimica).
Tali forme di interazione sono importantissime e permettono anche di superare le barriere linguistiche che si possono avere quando si fotografano soggetti provenienti da nazioni diverse.
In tale situazione si è recentemente trovato anche Nicola che, nel corso dell'evento fotografico documentato nei precedenti post, ha avuto la possibilità di fotografare la bella e giovane Melani, in vacanza in Italia ospitata da alcuni parenti.
Visto l'ostacolo della diversa lingua parlata da Melani, Nicola ha utilizzato, oltre ad alcuni semplici vocaboli in inglese per specificare come e quali parti del corpo muovere, prevalentemente una comunicazione non verbale, indicando a gesti e con i movimenti quali pose essa doveva assumere.
Ecco che, nonostante una comunicazione verbale ridotta al minimo, Melani è comunque riuscita a capire rapidamente quali pose le venivano chieste e Nicola ha avuto così la possibilità di effettuare diverse foto interessanti, alcune delle quali sono inserite qui sotto.