martedì 31 dicembre 2024

Stupire con l'intelligenza naturale

Sempre più spesso si vedono, online e sui media, immagini create o modificate con l'intelligenza artificiale: è la moda del momento e sta prendendo sempre più piede al punto che, più di qualche persona, vedendo delle fotografie particolarmente d'effetto, viene portata a pensare che dietro alle immagini che vede ci siano il prodotto di una elaborazione grafica o dei ritocchi in post produzione.

Non è detto che sia sempre così, a volte si riesce a stupire usando con accortezza i semplici mezzi che si hanno a disposizione.

Un esempio banale può essere il seguente autoritratto, fatto ieri da Nicola come divertissement di fine anno.

Questa foto è stata fatta con un unico scatto, leggermente croppato (ritagliato) in post produzione, senza sovrapposizione di immagini o utilizzo di proiezione di precedenti fotografie e soprattutto, senza l'utilizzo di elaborazioni grafiche artificiali pre o post scatto.

Ma come è possibile quindi che Nicola sia fotografato nello specchio dietro una fotocamera e sia contemporaneamente visibile davanti all'albero natalizio con una fotocamera in mano?

Il segreto è legato al tempo di esposizione utilizzato, 8 secondi, reso possibile dall'utilizzo nelle impostazioni della fotocamera da una bassa sensibilità (ISO 100) combinata alla scelta di un diaframma molto chiuso (F22). 

Tale combinazione di sensibilità/tempi/diaframmi era l'ideale per avere le piccole luci dell'albero (che sono luci continue) correttamente esposte per l'effetto desiderato (corrisponde a 1/60 ISO 800 F2.8, ovvero solamente un terzo di stop più luminoso delle impostazioni utilizzate per scattare alcune delle immagini  di  uno dei  post presenti su questo blog) mentre per illuminarsi Nicola ha usato delle luci flash fatte scattare manualmente con dei radiocomandi e predisposte affinché l'esposizione fosse in linea con i parametri di scatto (ricordiamo ISO 100 F22).

I flash impiegati nella realizzazione dell'immagine sono stati 4 (qui Nicola, a differenza di quando ha utilizzato una sola luce in 5 ruoli diversi ha finalmente avuto la soddisfazione di utilizzare contemporaneamente almeno un terzo delle luci flash che ha) fatti partire manualmente in tempi diversi. 

La fotografia è stata realizzata in autoscatto e, una volta attivato il timer, Nicola si è posizionato davanti all'albero come se stesse fotografando lo specchio tenendo in mano il radiocomando che, una volta iniziato lo scatto della fotocamera, ha utilizzato per attivare la luce flash contenuta in un sofbox G-Capsule 35x50 della Phottix, che aveva la funzione di luce principale, una seconda luce flash contenuta in un modificatoe con lente di Fresnel per rischiarare parte dello sfondo dietro alla sua figura e una terza luce flash, quest'ultima contenuta in una parabola con griglia e con una gelatina da 1/2 CTO, per creare da destra la luce di stacco (rim light) sulla nuca e sulla schiena.

Una volta fatte scattare in simultanea queste luci flash, Nicola ha velocemente messo via la fotocamera che teneva in mano, preso un secondo radiocomando e si è portato dietro alla fotocamera posta sul cavalletto (quella che effettivamente faceva la foto) e, prima che partisse la seconda tendina che chiudeva l'esposizione, ha attivato la luce flash, che aveva davanti un ombrellino traslucido (quello in dotazione al già citato piccolo sofbox G-Capsule della Phottix), che lo ha illuminato in tale posizione.

Il bilanciamento del bianco in camera era di 6200k e, per realizzare l'immagine, è stata usata una Canon 5D mark IV con obbiettivo 50mm e, come oggetto di scena, una Canon 5D mark II con obbiettivo 17-40mm.