giovedì 2 aprile 2015

La fotocamera e il fotografo - 2

    Durante l'uscita fatta a fine marzo dal gruppo sportivo di Nicola c'è stato a metà percorso, dopo circa 70km in prossimità di Malcesine (VR), anche un momento di riposo durante il quale sono state fatte due foto di gruppo: una fatta da Nicola e l'altra fatta, con la stessa macchina fotografica e nella stessa posizione, da un'altra persona in modo che anche Nicola venisse fotografato.

    Per quanto banali possano essere queste due foto di gruppo, fatte a 40 secondi di distanza una dall'altra in un momento di relax, costituiscono una buona occasione di studio: paragonandole si possono notare alcune differenze che fanno capire come, per il risultato finale, sia determinante la mano e l'intenzione del fotografo.

    La macchina fotografica è la stessa, una Canon 40D, l'obbiettivo impiegato è il 18-55 Canon, le impostazioni di tempi, sensibilità e diaframma sono sempre le stesse (ISO 400, 1/800 di sec., f11).

    La prima immagine è stata fatta con la focale dello zoom a 18mm e la fotocamera tenuta a livello dell'erba.


    Questa seconda immagine, con Nicola ripreso tra il gruppo di ciclisti (è il terzo da sinistra in basso) è stata fatta con la focale dello zoom a 24mm.


   Risulta evidente la differenza sia di angolazione che di focale: nella foto 1 l'angolo di ripresa è stato fatto il più basso possibile, in modo da contestualizzare, con la presenza delle margherite in fiore, i rami degli alberi ancora senza i germogli delle nuove foglie e lo scorcio del Lago di Garda sulla sinistra, luogo e momento della ripresa; nella foto 2 invece la ripresa è stata fatta con la fotocamera posizionata più in alto di circa 50cm (si perde il dettaglio delle margherite) e con una inquadratura più stretta sul gruppo che fa perdere di molto il panorama circostante.

   Con poco sforzo la fotografia 1 può essere croppata o utilizzata, come poi è stato fatto, come simpatica cartolina primaverile di augurio per le imminenti festività pasquali.